L’Unione europea ce la chiedeva, ce la sollecitava, ci dava da tempo consigli su come realizzarla. E, finalmente, l’Italia ha la sua Agenda digitale. Adesso, si tratta di usarla bene e di riempirne pagine e rubriche: di non farle fare, cioè, la fine che tocca spesso alle agende tradizionali, restare intonse e inutili per tutto l’anno. In molti casi, infatti, come vedremo, le disposizioni governative devono ora trovare attuazione in regolamenti e disposizioni.
Giovedì 4 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha dato via libera al decreto “Sviluppo-bis”, che contiene l’Agenda digitale, nei suoi 38 disparati articoli, che vanno dalle agevolazioni per le start up alle infrastrutture, fino alla diffusione dei pagamenti elettronici per contrastare l’evasione fiscale.
Vediamo, con l’aiuto della sintesi fattene da EurActiv.it, le principali disposizioni specifiche che riguardano il settore digitale e costituiscono l’Agenda digitale:
Il documento digitale unificato
Una delle grandi novità è la ‘fusione’ tra carta d’identità elettronica e tessera sanitaria. Le modalità di produzione di questo documento unico saranno stabilite con un decreto congiunto dei ministri dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze, della Pubblica amministrazione e della semplificazione e, limitatamente ai profili sanitari, della Salute.
L’anagrafe nazionale telematica
Il decreto istituisce, presso il Viminale, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr), che acquisisce automaticamente in via telematica i dati delle anagrafi della popolazione residente e dei cittadini italiani all’estero tenute dai Comuni, ne assicura l’accesso e la circolarità presso le PA e gli organismi che forniscono servizi pubblici e consente ai Comuni la certificazione dei dati che vi sono contenuti.
Il domicilio digitale
Per facilitare la comunicazione tra pubbliche amministrazioni e cittadini, ogni utente potrà indicare un proprio indirizzo di posta elettronica certificata, quale suo domicilio digitale, che sarà inserito nell’Anagrafe nazionale della popolazione.
Pec obbligatoria per tutte le imprese
L’obbligo di attivare e di comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) è esteso alle aziende individuali. Presso il Ministero per lo Sviluppo economico si crea un elenco, denominato “Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata” (Ini-Pec) delle imprese e dei professionisti.
Dati pubblici sempre più ‘aperti’
Le PA dovranno pubblicare nel proprio sito web, nella sezione “Trasparenza, valutazione e merito”, i regolamenti che disciplinano l’esercizio del diritto di accesso e riutilizzo dei dati in loro possesso.
Lo studente elettronico
Un fascicolo elettronico racchiuderà tutti i documenti, gli atti e i dati sulla carriera dello studente, compresi i periodi di studio all’estero, dall’immatricolazione al conseguimento del titolo. La mobilità nazionale degli studenti si realizza mediante lo scambio telematico del fascicolo elettronico dello studente. Il fascicolo elettronico intende in particolare favorire la mobilità internazionale.
Fascicolo sanitario e ricette mediche elettroniche
Arriva il fascicolo sanitario elettronico, l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito. Lo strumento è istituito nel rispetto della normativa vigente sulla privacy, a fini di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico; programmazione sanitaria, verifica delle qualità delle cure e valutazione dell’assistenza sanitaria.
Entro 6 mesi si dà il via alla graduale sostituzione delle prescrizioni in formato cartaceo con le equivalenti in formato elettronico, in percentuali che, in ogni caso, non dovranno risultare inferiori al 60% nel 2013, all’80% nel 2014 e al 90% nel 2015. Dal 1° gennaio 2014, le prescrizioni farmaceutiche generate in formato elettronico saranno valide su tutto il territorio nazionale.