In un mondo in rapida trasformazione, la gestione documentale – da sempre sinonimo di rigore, tracciabilità e affidabilità – si trova oggi al centro di una svolta epocale. L’intelligenza artificiale (IA), più che una semplice novità tecnologica, rappresenta un’opportunità strategica per ripensare radicalmente il modo in cui le organizzazioni producono, organizzano, conservano e valorizzano l’informazione.
Se ne è parlato durante l’evento “Dati, documenti e decisioni: il valore dell’AI nei flussi informativi”, promosso da Siav Academy in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Accademia Nazionale dei Lincei e moderato da Maria Pia Giovannini, Presidente del Comitato Scientifico di Siav e dell’associazione CDTI.
Sperimentazione e PA
Giovannini ha sottolineato come “né le amministrazioni né i privati dispongano oggi della piena capacità di assorbire, elaborare e sperimentare in autonomia le nuove norme e quindi l’ innovazioni. Per questo individuare metodologie di lavoro comuni rappresenta l’unica strada percorribile”.
Ha inoltre ricordato che il Codice dell’Amministrazione Digitale è a tutti gli effetti un codice normativo che ha compiuto un lungo percorso, e che deve continuare a essere un punto di riferimento. In assenza di un quadro normativo chiaro e condiviso, infatti, le innovazioni non riescono a diffondersi in maniera efficace.
Tavola rotonda
All’incontro hanno preso parte rappresentanti istituzionali, studiosi e professionisti del settore, tra cuiAntonio Maria Tambato, Giovanni Anastasi, Mariella Guercio.
Antonio Maria Tambato, Direttore della Direzione Innovazione e Transizione Digitale, ha sottolineato come l’Italia sia oggi un modello internazionale di digitalizzazione, grazie all’introduzione del digitale nella Pubblica Amministrazione attraverso norme e strumenti concreti (documenti digitali, firma elettronica, sistemi di verifica).
AgID
Ha ricordato che AgID sta acquisendo nuove competenze in settori strategici e che l’automazione rappresenta un “faro” per l’innovazione, mentre la gestione documentale resta fondamentale per la società e la cultura.
Sul fronte etico, ha ribadito che l’IA deve sempre essere guidata dall’uomo. Può offrire valore nella gestione di patrimoni e processi, ma deve interpretare i bisogni reali dei cittadini.
Formez
Giovanni Anastasi(Presidente di Formez) ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i dipendenti nei processi di innovazione, per renderli più efficaci e sostenibili. Ha ricordato che Formez sta sperimentando percorsi innovativi basati sull’IA insieme al proprio personale.
Ha quindi ribadito la necessità di preparare l’ecosistema pubblico al futuro, privilegiando l’applicazione concreta dell’IA: “Non dobbiamo attribuire alle macchine più colpe di quante ne riconosciamo agli esseri umani, sarebbe un grave errore”.
Per Mariella Guercio (professore ordinario di Archivistica e di Gestione informatica dei documenti alla Sapienza Università di Roma) i sistemi di gestione documentale, soprattutto nelle grandi amministrazioni, rappresentano un terreno fertile per l’intelligenza artificiale. “L’IA – ha spiegato – non si limita a digitalizzare documenti, ma elabora l’insieme delle informazioni, rendendo possibili l’estrazione dei dati, l’interoperabilità, la fascicolazione e l’organizzazione automatica, a supporto di decisioni più trasparenti ed efficienti. Secondo Quercio, affinché queste promesse diventino realtà è indispensabile creare reti di collaborazione basate su investimenti concreti delle istituzioni”.
Dunque il libro “Intelligenza artificiale e archivi digitali” a cura di Maria Pia Giovannini si presenta come un manuale per tutti coloro che sono impegnati ad innovare la PA.