Papa Leone XIV

Anche Papa Leone XIV parla dellaCentralità di IA quale sfida cruciale per l’umanità, la definisce lapiù significative del nostro tempo, paragonabile alla Rivoluzione Industriale . E non é un caso infatti ha scelto il suo nome per richiamare il predecessore Leone XIII e la sua risposta alla prima rivoluzione industriale, segnando il suo pontificato come un punto di svolta etico verso la cosiddetta “nuova rivoluzione industriale” indotta dall’IA .

Pone l’attenzione sul fatto che l’IA deve servire l’essere umano, senza sostituirlo o diminuirlo , proprio nel momento in cui è stato dato il via libera della Camera al disegno di legge (ddl) che delega il Governo a regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in Italia. Il provvedimento torna ora al Senato per la terza lettura, ma rappresenta già un tassello cruciale nel quadro normativo nazionale: l’Italia potrebbe diventare il primo Paese dell’Unione Europea a dotarsi di una legge nazionale organica sull’IA, in attuazione e integrazione dell’AI Act, la legge europea sull’Intelligenza artificiale.

Torniamo al Papà che dice: “La memoria statica delle macchine non può eguagliare la memoria umana: creativa, dinamica, generativa “. E poi richiama la difesa dei più deboli, l’equità economica e il lavoro dignitoso  . Noi di TuttiMedia, infatti, abbiamo posto in diversi occasioni la necessità di una formazione per evitare che si crei un gap incolmabile, fra coloro che sanno usare i nuovi strumenti e gli altri, perché “l’accesso accelerato ai dati non equivale a intelligenza autentica: servono saggezza e formazione morale” .
Papa Leone invita a una regolamentazione etica globale e a un coinvolgimento serio in conferenze e dialogo internazionale , l’AiAct può essere strumento utile alla realizzazione di questo obiettivo.

Ed infine è interessante il monito  a giornalisti e politici “chiamati a usare l’IA con discernimento e umanità, non come mero strumento di profitto o controllo “

Leggi il discorso integrale a questo link

 

Articolo precedenteNon nominare dio invano
Articolo successivoLuca Lucini (AIR3): “IA rischia di banalizzare l’originalità se usata senza criterio”