Carta, editoria e stampa costituiscono la filiera alla base di ogni sistema editoriale. Solo ieri un sistema consolidato e sostenuto da un business uguale da secoli. Oggi il settore si trova a fronteggiare una crisi durissima. Ma quali sono i rimedi e le trasformazioni che la filiera dovrà apportare per recuperare il proprio valore e per dar manforte all’intero sistema editoriale?
Ne hanno discusso il presidente della FIEG Carlo Malinconico, il professore Alessandro Nova e il presidente dell’Assocarta Paolo Culicchi nel corso della conferenza: “Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione: quali effetti dalla crisi” che ha visto riunite le varie associazioni di settore. Malinconico ha ribadito l’eccezionalità di questa crisi a cui bisogna rispondere compatti perché “pluralismo e informazione restino un binomio inscindibile”. Per il presidente della Federazione editori cambiare e migliorare la legge sull’editoria (che ha ormai 30 anni) con un quadro normativo più consono ai tempi attuali è decisamente indispensabile per superare questa crisi così come tutelare i contenuti editoriali per assicurare il giusto compenso agli autori e migliorare il sistema distributivo (per esempio attraverso edicole più moderne).
Lo studio, alla base del dibattito, ha evidenziato, con dati e previsioni, il periodo di turbolenza che sta attraversando la filiera. Il professor Alessandro Nova dell’Università Bocconi ha puntualizzato che “la crisi della filiera è connessa allo sviluppo bloccato del sistema italiano: un sistema scarsamente dinamico dal punto di vista della domanda”. A guardare la reazione degli altri Paesi europei alla crisi congiunturale e globale il professore ha segnalato l’assenza di una vera politica industriale del nostro Paese e lo scarso sostegno che lo Stato ha offerto alla filiera: “l’esempio tedesco è emblematico: le loro imprese hanno sofferto molto di più delle nostre ma gli aiuti pubblici hanno consentito di riattivare la produzione”. “Confindustria e le associazioni industriali – ha proseguito il professor Nova – devono chiedere al governo di sviluppare una politica industriale che ci consenta di rientrare nello scenario internazionale”. D’accordo l’ingegnere Culicchi che ha sottolineato “l’immobilità dell’industria italiana e uno Stato finanziariamente debole”. La strada da percorrere per il presidente Assocarta resta quella dell’innovazione tecnologica e dei maggiori investimenti: “una tale iniziativa di stimolo della domanda andrà a vantaggio in primis di tutto il sistema economico, poi dell’intera filiera della carta, editoria, stampa e trasformazione”. Tutti concordi sul fatto che la crisi va affrontata subito: “a crisi eccezionali – ha puntualizzato Malinconico – bisogna rispondere con rimedi eccezionali. Siamo consapevoli del bilancio limitato dello Stato, ma la filiera va supportata. Da parte sua – ha concluso il presidente della FIEG – la filiera deve dimostrare alle istituzioni i propri punti d’eccellenza”.
di Erminio Cipriano