È un momento cruciale per il completamento delle reti di trasmissione digitale in Italia, perché finalmente è in via di soluzione la questione della scarsità di frequenze per le emittenti locali. Il processo di transizione, su cui da tempo hanno investito le imprese radiofoniche, permetterà di migliorare la qualità del segnale, l’uso efficiente e più sostenibile delle risorse frequenziali, nonché una maggiore offerta per gli ascoltatori. Una transizione coerente con lo sviluppo del mercato che, in definitiva, non lasci indietro nessuno“ ha dichiarato il Presidente di Confindustria Radio Televisioni Antonio Maranonella prefazione all’Osservatorio appena pubblicato.

L’Osservatorio Radio di Confindustria Radio Televisioni nella sua seconda edizione si misura con gli altri maggiori mercati europei, ossia Germania, Regno Unito, Francia e Spagna: dal confronto risulta che la radio italiana, nonostante la sua resilienza, la vivacità e l’apprezzamento del pubblico e degli investitori pubblicitari è sottodimensionata rispetto agli omologhi europei, e la dimensione è fattore strategico per competere nel mercato digitale connesso. “La nostra associazione ha il compito di tutelare e valorizzare le imprese radiofoniche italiane, la cui attività costituisce un pilastro fondamentale dell’informazione e della libertà di espressione, strumento indispensabile per il progresso e la coesione della società. Ma affinché il ruolo di tali imprese resti centrale nella promozione della cultura, dell’informazione e dell’identità territoriale è necessario un rinnovato impegno da parte dello Stato, della politica e delle istituzioni. Servono interventi concreti a sostegno del settore, attraverso l’allocazione di maggiori risorse finanziarie, e la definizione di politiche di razionalizzazione che incentivino lo sviluppo dimensionale, anche attraverso accorpamenti di piccole realtà “diseconomiche” ha aggiunto il Presidente Marano.

L’Osservatorio nasce come ricognizione ragionata dei dati di settore ad opera dell’Ufficio Studi di CRTV. La seconda edizione, oltre ai 5 principali mercati europei –  Italia, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna –  guarda anche ad altri case studies, come la Svizzera, che si accinge a spegnere il segnale FM. Per ogni mercato si descrivono le caratteristiche dell’offerta, nazionale e locale, pubblica e privata, le piattaforme distributive, la dotazione degli apparecchi di ricezione, gli ascolti radiofonici, gli economics del mercato e la radio nel contesto audio. L’edizione si avvale della collaborazione di Albino Pedroia, docente alla Sorbona di Parigi che vanta un’esperienza pluriennale di lavoro e ricerca nel settore radiofonico.

Nel 2023 con il lancio dell’Osservatorio Radio, Confindustria Radio Televisioni ha inteso dare una risposta proattiva ai cambiamenti in atto e alle sfide emergenti legate alla digitalizzazione della radio. Con questa seconda edizione si consolida un lavoro importante, unico per ricchezza di dati e rigore metodologico, una conferma dell’impegno dell’Associazione nel raccontare e rappresentare i settori di riferimento.

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