In the age of instant information, rumors are the real thing. (M. McLuhan)
Nell’era dell’informazione istantanea le chiacchiere diventano notizie, ecco perché è necessario un nuovo contratto sociale tra il lettore e il mondo dei media, fondato non più sull’evidenza ma sulla fiducia.
A proporlo è il massmediologo Derrick de Kerckhove in qualità di direttore scientifico dell’Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila durante il seminario: “C’è un passato nel nostro futuro? Informazione fra Libertà/Regole/Post Verità e Menzogne” organizzato con la FNSI.
“Da sociologo invito a riflettere sulla storia di un fenomeno che è esploso nell’era della trasparenza – afferma de Kerckhove – dove nulla si può nascondere. Questa contraddizione, determinata dalla velocità di diffusione dell’informazione, impone un nuovo contratto sociale fra lettore-utente e il mondo dei media che deve essere fondato sulla fiducia e non più sull’evidenza”.
Paolo Butturini della FNSI ha aperto l’incontro puntando diritto all’essenza della professione: “L’informazione serve alla democrazia – dice – si devono garantire contenuti affidabili”.
Con i lettori è indispensabile un patto di fiducia anche per Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, testata che si definisce sistema di informazione fondato sulla qualità dell’informazione, distribuita su tutti i supporti. Il modello paywall è la nuova formula che permette di leggere un certo numero di articoli gratis (20 nel caso del Corriere della Sera), superata la soglia si deve pagare.
Al tavolo di esperti, riuniti a Roma presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, anche la voce delle aziende con Giovanna Maggioni, direttore UPA e consigliere TuttiMedia e Marco Bardazzi, direttore comunicazione Esterna ENI. Quest’ultimo invita le aziende a scegliere la verità dei fatti in quanto crea valore ed è anche in linea con l’esigenza di autenticità dell’audience. In sintesi la comunicazione aziendale non deve essere solo e sempre marketing.
Del fact checking Riccardo Luna, neo direttore AGI, ha fatto la sua missione perché la verità conta.
Monica Maggioni, presidente RAI e Gina Nieri, consiglio d’amministrazione Mediaset, si sono confrontate sulle differenze fra televisione pubblica e privata, ruoli e competenze diverse ma simili per l’attenzione alla qualità dei prodotti ed al rapporto con gli ascoltatori anche utenti delle piattaforme che Rai e Mediaset hanno creato.
All’incontro anche Fabrizio Carotti in rappresentanza FIEG, che sottolinea l’importanza di regole uguali per tutti in un mercato in evoluzione velocissima.
L’educazione alla lettura critica conta, tutti d’accordo ecco perché l’Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila hanno voluto coinvolgere Roberto Cotroneo direttore della scuola di giornalismo LUISS ed hanno già in calendario un incontro con la Scuola di Urbino diretta da Lella Mazzoli.
Antonello Soro, presidente Authority Privacy pone in evidenza che gli attacchi diffamatori e le fake news spaventano di più nel mondo dei social anche se il reato di diffamazione è sempre esistito ed esistono gli strumenti per contrastarlo.
Oggi la realtà si basa sul consenso e sull’interpretazione tendenziosa, ma di verità e mezze verità si è sempre parlato secondo Marco Tarquinio, direttore di Avvenire che definisce i giornalisti “cani da guardia dell’umanità”.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di cani da guardia della democrazia come diceva Denis McQuail. Nell’era degli algoritmi della credibilità degli echo chamber e Filter Bubble sembra che i giornalisti tornino di attualità.
A meno che non si voglia tornare al Ministero della verità descritto da Orwell nel suo famosissimo 1984.