Sono dieci le città in lizza per il titolo di capitale europea dell’innovazione 2017. Ma fra di esse non c’è nessuna italiana. Le finaliste sono state selezionate da un gruppo d’esperti indipendente, che hanno scremato le 32 candidature ammissibili pervenute. Alla fine, sono in corsa Aarhus, Berlino, Copenaghen, Helsinki, Nizza, Parigi, Tallinn, Tampere, Tel Aviv e Tolosa, tre città francesi, due danesi e due finlandesi, una tedesca, una estone e una israeliana.

Ciascuna di esse s’è distinta, come si dice a https://ec.europa.eu/research/prizes/icapital/index.cfm, “per aver applicato idee innovative per migliorare la qualità della vita nei centri urbani e coinvolgere maggiormente i cittadini nelle rispettive comunità”.

La città vincitrice del concorso, giunto alla terza edizione ed ormai annuale, sarà annunciato al Web Summit di Lisbona il 7 novembre e riceverà un milione di euro per continuare a sostenere le proprie attività socialmente e tecnologicamente innovative, mentre altre due città ‘sul podio’ riceveranno 100 000 euro ciascuna. Tra le vincitrici delle precedenti edizioni, figurano Barcellona nel 2014 e Amsterdam nel 2016.

Nell’annunciare le finaliste, Carlos Moedas, commissario per la Ricerca, la Scienza e l’Innovazione, ha dichiarato: “Ogni nuova edizione del premio Capitale europea dell’innovazione mette in luce idee sempre più stimolanti e innovative da tutta Europa. La serrata competizione dimostra quest’anno la vitalità dei nostri ecosistemi locali di innovazione. Il percorso finora è stato molto eccitante e il meglio deve ancora venire. Non vedo l’ora di annunciare i vincitori a novembre e di collaborare ulteriormente con loro”.

Il percorso del premio accompagna una fase particolarmente fertile per l’innovazione europea, anche grazie al semestre di presidenza di turno estone del Consiglio dei Ministri dell’Unione – l’Estonia è Paese leader nell’informatizzazione dell’Amministrazione pubblica e nell’alfabetizzazione digitale dei propri cittadini -.

Il 29 settembre, a Tallin, s’è svolto il primo ‘Digital Summit’ europeo per discutere il futuro digitale dell’integrazione europea, sulla traccia della lettera programma inviata ai capi di Stato e/o governo dei Paesi dell’Ue dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2017/09/21-tusk-letter-tallinn/.

Capitale europea dell’innovazione

 

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È attualmente consigliere per la comunicazione dell’Istituto Affari Internazionali; collabora con vari media (periodici, quotidiani, radio, tv) e con l’Unione europea; gestisce il sito GpNewsUsa2016.eu; tiene corsi in Università e scuole di giornalismo. Inizia l’attività giornalistica a “La Provincia Pavese” nel 1972. Dal 1976 al ’79 è alla “Gazzetta del Popolo” di Torino, per la quale nel 1979 apre l’ufficio di corrispondenza a Bruxelles. Nel 1980 passa all’Ufficio dell’Ansa di Bruxelles di cui diventa responsabile nel 1984. Segue per dieci anni la Cee e la Nato. Nel 1989 è a Roma: caporedattore Esteri, caporedattore centrale Esteri, vide-direttore. Nel 1992 è tra i fondatori dello European Press Club, di cui è tuttora segretario generale. Nel 1999 va a guidare l’ufficio Ansa di Parigi e nel 2000 diviene responsabile dell’ufficio di Washington e del Nord America. Dal dicembre 2006 al giugno 2009 dirige l’Ansa. Dopo è successivamente direttore de l'AgenceEurope, di EurActiv.it e vice-direttore de La Presse.