“Digital News Report Italia 2025“
La fotografia dell’Italia nel a cura del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università di Torino, con il Reuters Institute dell’Università di Oxford.
L’Italia si distingue per la forte centralità della TV, la scarsa alfabetizzazione mediatica, una fiducia nelle notizie sotto la media, la preoccupazione per la disinformazione, la lentezza nell’adozione del digitale e la frammentazione delle abitudini informative.
In più chi si informa tramite TV e siti delle testate radiotelevisive mostra livelli di fiducia nelle notizie superiori rispetto a chi si affida ai social media o a fonti non tradizionali
Publisher Day Italy
La ricerca presentata a Milano in occasione Publisher Day Italy organizzato da Google da Marco Ferrando (vice direttore di Avvenire e direttore delle testate del Master in Giornalismo dell’Università di Torino) e Alessio Cornia (Reuters Institute for Study of Journalism University of Oxford) propone le caratteristiche del mondo del consumo dei media in Italia. Una novità: il rapporto si può scaricare qui.
TV e over 55
Per quanto riguarda le principali fonti di informazione per gli italiani la TV resta, dunque dominante, soprattutto tra gli over 55, mentre tra i giovani prevalgono i social media. Le testate tradizionali online sono stabili, la stampa è marginale e i nuovi formati digitali (podcast, chatbot IA) sono ancora di nicchia.
Abitudini informative tra giovani e adulti in Italia
Esistono ancora differenze marcate. In sintesi i giovani sono orientati verso l’informazione digitale, social e creator, prediligono formati brevi e visuali e sono più aperti alle novità tecnologiche. Mentre gli adulti restano legati alle fonti tradizionali, in particolare la televisione, e cercano notizie più approfondite e contestualizzate. Da ciò deriva la crescente frammentazione delle fonti e dei formati utilizzati dal mondo dell’informazione.
Sfide
Interessante notare che la news fatigue rappresenta una delle principali sfide per il giornalismo contemporaneo, perché riduce l’engagement del pubblico e può compromettere il ruolo dell’informazione nella società.
Paradosso italiano
Chiudo sul paradosso italiano: nonostante l’interesse per le notizie sia drasticamente calato (da oltre il 70% a meno del 40% in un decennio), gli italiani continuano a consultare le notizie con grande frequenza, risultando tra i popoli che più spesso accedono alle news, secondi solo alla Finlandia. Questo fenomeno evidenzia uno sfasamento tra la motivazione all’informarsi e le modalità di fruizione, che sono diventate frammentarie, rapide e spesso guidate dagli algoritmi piuttosto che da una ricerca approfondita dei contenuti. In altre parole,in Italia l’interesse dichiarato per le notizie è tra i più bassi, ma la frequenza di consultazione resta sorprendentemente alta rispetto agli altri paesi