Le Postille di Paolo Lutteri –3 aprile 2025
Non è una favola, e non sono certo io ad averla pensata per primo. Un intraprendente e spregiudicato commerciante di immobili vuol diventare re, nientepopodimeno che sovrano dello Stato più ricco e potente del mondo. Si presenta come protetto da Dio e paladino di tante sette religiose, farlocche. Si fa aiutare dai miliardari, industriali petroliferi e proprietari delle tecnologie e delle piattaforme mediatiche più avanzate del momento. Si fa aiutare e restituisce gli aiuti con incarichi prestigiosi, senza badare a conflitti di interesse e senza regole. Diffida dei giudici, ignora i diritti comuni e la storia. Non si fida di Stati vassalli perché, se uniti, potrebbero competere economicamente e culturalmente. Strizza l’occhio al nemico di sempre, col quale vorrebbe spartire terre e risorse.
Salto ogni altro racconto che giornalisti più competenti hanno già sciorinato più diffusamente. Ma potreste leggere “MAGA solidarity is showing signs of fraying” sul Washington Post del 30 marzo, che dimostra ancora un po’ di libertà di espressione.
Penso che questo neo-monarca abbia un progetto imperialista. Penso che potrebbe aver comprato le procedure democratiche per farsi strada. Penso che, sfoderando ogni giorno arroganza e progetti di supremazia, sovrapponendo in velocità intenzioni sempre bellicose, cerchi di sfuggire agli approfondimenti critici. Penso che voglia usare i media, l’industria digitale e il razzismo per cercare di ipnotizzare le coscienze. E’ scaltro, ha un piano, forse un complotto organizzato con i suoi sodali. Preparato con cura, come sostiene qualcuno, in una campagna elettorale preceduta da un assalto al Campidoglio.
Se stiamo solo a guardare, diventeremo suoi sudditi. Se alziamo la voce, penso che non ce la farà. I fuochi d’artificio prima o poi si spengono.
Paolo Lutteri