Intervento di Franco Siddi (Presidente Osservatorio TuttiMedia) al corso di formazione dal titolo: “Da Internet all’Intelligenza Artificiale Generativa: giornali e giornalisti alla sfida della creatività” organizzato dall’Osservatorio TuttiMedia in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti.
“Con l’Associazione Osservatorio TuttiMedia e la rivista Media Duemila anticipiamo, da molti anni, le grandi rivoluzioni digitali che sconvolgono e rimodellano il mondo in cui viviamo. Con Media Duemila, che ha compiuto 40 anni nel 2023, abbiamo fin dall’inizio cercato di accendere l’attenzione sul gemello digitale. Maria Pia Rossignaud e Derrick de Kerckhove hanno proposto una riflessione con il volume Oltre Orwell: il gemello digitalecome rappresentazione dell’umano digitale che diventava il protagonista dei processi di produzione.
Nel volume sono partiti da lontano, dall’edilizia, dai trasporti per avvisare che questi doppi digitali arrivavano anche nella quotidianità della nostra vita e per la nostra persona. Un alter ego per sdoppiarci e raccontare noi stessi.
La discussione, su questa nuova frontiera dell’innovazione, è nata, dunque dentro il nostro Osservatorio TuttiMedia, creato da Giovanni Giovannini nel 1996, che sin dalla sua nascita è sempre stato un luogo nel quale, a prescindere da ogni competizione in atto nei mercati, ha sempre vinto l’alleanza, e cioè la capacità di fare sistema.
In un tempo caratterizzato dall’innovazione prepotente che cerca di penetrare l’umano è necessario capire come tutelare i diritti delle persone, la nostra associazione può e deve assumere una leadership nella costruzione di una visione che anticipi i possibili nuovi mondi e ci aiuti a capire dove stiamo andando. Nel mondo dell’informazione Giovannini è stato sempre un precursore, non a caso parlava di Nostalgia di Futuro. “Bisogna avere Nostalgia di Futuro…” lo diceva già da giornalista e lo diceva ancora di più da rappresentante della Fieg, quando promosse la grande riforma dell’editoria, 40 anni fa. I principi cardine su cui bisogna lavorare rimangono sempre gli stessi: responsabilità editoriale in capo a chi organizza le imprese e ai giornalisti. Insieme possiamo realizzare un nuovo sistema informativo nel quale il lavoro umano sia riconosciuto in tutte le sue sfaccettature, anche quelle con dimensione tecnologica più avanzata, così l’uomo resta il punto centrale nella sua organizzazione.
Serve certo un grandissimo sforzo e credo, purtroppo, che siamo molto indietro. Ed ecco perché, come dicevo prima, TuttiMedia può proporsi come luogo di incontro, di attori diversi che vogliono condividere ragionamenti, con la convinzione che in caso contrario non si salva nessuno. La curiosità deve aiutarci a spingerci oltre il presente perché lo tsunami che aveva previsto Giovannini è arrivato, ci siamo dentro. Noi siamo il luogo dei coopetitor (competitori che collaborano) ed è per le tante bandierine di collaborazione costruttiva che abbiamo lasciato sul nostro cammino che sono convinto della necessità di continuare la riflessione comune aprendo a più soggetti possibili, per agire limitando le rotture e i fallimenti.
Oggi l’IA sta svegliando un po’ tutti, l’intervento del presidente USA che ha adottato un primo atto di indirizzo per mitigare i rischi dello sviluppo dell’IA chiama i principali attori a condividere con il governo i punti critici o i punti salienti di questo nuovo strumento.
Questa macchina che scrive, che pensa, che parla, ingoia tante opere dell’ingegno, mastica e le restituisce in una nuova condizione, sia linguistica che di fruizione. Siamo di fronte a reali sconvolgimenti. Come fare?
Non è solo un problema di regolazione, abbiamo il dovere di diventare protagonisti del cambiamento per garantire responsabilità e trasparenza, e per questo sono necessari tavoli di confronto e commissioni speciali, come già sta facendo il mondo politico.
Il nostro direttore scientifico Derrick de Kerckhove può aiutarci a fare una riflessione profonda che possiamo mettere a disposizione delle istituzioni, dei giornalisti e degli imprenditori.
Del resto noi abbiamo ereditato l’ossimoro Nostalgia di Futuro da Giovannini e lo abbiamo fatto nostro consapevoli della responsabilità che ciò comporta: sostenere la condizione culturale che permette di essere attori e non spettatori della rivoluzione che sta avvenendo”.