Anche Antonello Giacomelli – Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico al compleanno del Chapter italiano dell’IIC, con la presidenza di Augusto Preta.
Il sottosegretario alle telecomunicazioni sottolinea che ha trovato un Paese, fotografato nel rapporto Caio con un ritardo tale che sembrava difficile invertire la rotta. “L’immobilismo nelle soluzioni tecnologiche, nei modelli e nello status è stato vinto grazie al primo piano nazionale per la banda ultra larga – afferma Giacomelli – con soluzioni a prova di futuro e Renzi che ha centralizzato a Palazzo Chigi la strategia nazionale. In quel momento il ruolo del pubblico è stato decisivo per garantire le stesse opportunità, infatti lo Stato è intervenuto solo nelle aree a fallimento di mercato in 7.300 comuni italiani. Senza l’intervento pubblico le opportunità connesse ad una adeguata connettività sarebbero state solo per le grandi città italiane o poco più”.
La banda ultra larga quale infrastruttra strategica è stata dunque obiettivo primario del lavoro di Giacomelli che ha ringraziato Antonio Sassano, attuale presidente FUB, per la gestione dello spettro, segmento: “Che ci vedeva nel libro nero nell’ICT mentre oggi stiamo sviluppando un progetto di rete nazionale WI-FI. Se il recupero c’è stato dal punto di vista della connettività delle reti c’è un gran un lavoro da fare in tema di competenze, formazione, startup, sviluppo dei progetti e trasformazione di mentalità analogica a digitale”.
Il ritardo italiano lo stiamo recuperando anche nel mondo della sperimentazione secondo Giacomelli: “La logica avrebbe voluto il completamento del piano della banda ultra larga, per poi passare a sviluppare servizi e 5G – dice – se avessimo fatto così saremmo stati in ritardo rispetto agli altri stati europei. Abbiamo considerato il 5G come una partita nuova e siamo partiti subito. Il 5G è una opportunità per rivalutare il Paese, questo il motivo che ci ha spinti a sostenere la tecnologia offrendola gratuitamente agli operatori in cambio di progetti di sperimentazione per università, aziende e istituzioni”.
Il Sottosegretario si rammarica per i molti giovani italiani costretti a lasciare l’Italia per realizzare i propri sogni: “Perché qui possono sperimentare. E’ necessario creare condizioni affinché questi ragazzi possano restare in Italia”. Conclude il suo intervento parlando di Europa e mercati: “Abbiamo bisogno di avere un’Europa che sia un soggetto politico compiuto. Abbiamo bisogno di istituzioni europee non solo dedicate a mediazione tra i governi nazionali, ma che possano avere potere di interlocuzione con i protagonisti del mercato. Le regole sono necessarie ma non si può ridurre tutto ad un problema di regolamentazione. Le istituzioni, i protagonisti del mercato e coloro che hanno il talento, le capacità possono governare la complessità di questo processo e trasformarlo in una opportunità per tutti”.
Leggi gli altri interventie quello di Roberto Viola