Il gruppo Vivendi lancia un’operazione che potrebbe cambiare radicalmente il suo futuro, oltre agli assetti della tv a pagamento in Europa. E’ stato reso noto, infatti, che la principale controllata dell’azienda francese, Canal+, ha concluso una trattativa per l’acquisto dell’operatore di pay-tv internazionale M7.
“Siamo molto fieri di annunciare il più grande progetto di acquisizione del gruppo Canal+ a livello internazionale: l’azienda M7, che conta tre milioni di abbonati in sette paesi europei. Al termine di questa operazione, possibile grazie a Vivendi, il nuovo gruppo potrà contare su più di venti milioni di abbonati”, ha dichiarato via Twitter Maxime Saada, Presidente del direttivo del gruppo.
Dopo un periodo difficile di spending review, dopo le cessioni e le polemiche seguite alla sensibile diminuzione degli abbonamenti in Francia, l’emittente francese (con le spalle coperte dal colosso Vivendi) ha deciso di rilanciare e di orientarsi verso l’estero.
Ammontare dell’operazione: poco più di un miliardo di euro. “E’ la più grande acquisizione di Canal+ dopo il 2005 (anno in cui il gruppo aveva comprato il suo concorrente TPS, ndr). All’epoca, però, si trattava di una manovra difensiva per eliminare un concorrente”, ha dichiarato sempre Maxime Saada a Le Monde, “oggi si tratta di una manovra offensiva per insediarsi su nuovi territori”.
Ma di che si tratta nello specifico? Sconosciuto al grande pubblico, M7 è un distributore di pay-tv presente in Belgio, Olanda, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Romania. Offre ai suoi tre milioni di clienti canali come Disney Channel, HBO, Eurosport e National Geographic, distribuendoli via satellite o per mezzo delle piattaforme OTT (su internet). Grazie a questo gruppo, che ha sede in Lussemburgo, Canal+ si rafforzerà molto in Europa, dove finora aveva canali solo in Polonia e in Svizzera. Allo scorso marzo la controllata di Vivendi vantava un parco abbonati di circa 15 milioni, dei quali quasi sette all’estero (quattro nell’Africa francofona). D’ora in poi, invece, i numeri sono destinati a crescere sensibilmente, introducendo di fatto un nuovo protagonista nella distribuzione televisiva del Vecchio Continente. M7, che genera un giro d’affari di 400 milioni di euro e un “profitto operazionale del 20%”, secondo Jacques du Puy, il presidente di Canal+ International, renderebbe più di Canal+, che al momento si attesta sull’8%.
Questa operazione arriva in seguito al doppio tentativo (fallito) di creare un “Netflix Europeo” grazie all’alleanza strategica con la Mediaset di Silvio Berlusconi. Tuttavia, le divergenze con l’azienda italiana, che ad oggi non gli hanno permesso di andare oltre una partecipazione minoritaria, non si sono ancora risolte. Ricordiamo, in un’ottica di possibile conflitto d’interesse e libera concorrenza, che Vivendi è anche il primo azionista di Telecom Italia e che è impegnata anche in una disputa con il fondo Elliott. Per il momento sembra che i due contendenti abbiano deciso di sotterrare l’ascia di guerra e, quindi, Canal+ ha scelto di orientarsi altrove.
Per essere effettiva, l’acquisizione di M7, che sarà finanziata in contanti, deve ancora ricevere l’avallo delle autorità europee per la concorrenza. Fonti interne a Canal+ fanno sapere che la speranza è di ottenere il nulla osta in settembre.