di CHRISTIAN D’ACUNTI –

Immaginate se, in tempo reale, lo spettatore potesse condividere con tutti i presenti e con iprotagonisti di una rappresentazione teatralele sensazioni di quello che sta vedendo eascoltando. Con “I live you, Uomo, Immagine, Suono,tutto questo sarà possibile. In scena al teatro Olimpico di Roma dal 27 marzo al 1 aprile.Basta avere un iPhone o un iPad euna «web app creata appositamente per lo spettacolo» –spiega Romano Marini Dettina, ideatore e regista – per inviare tempestivamente dei messaggi sullo spettacolo a cui si sta partecipando.Si tratta di «una grande chat artistica», dichiara Dettina, resa possibile grazie alwi-fi (gratuito), alla banda larga e al web2.0.Dopogli studi all’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie, l’artista digitale romano si èfatto largosu YouTube, ma anche con mostre fotografiche, con pubblicità di successoe con lacreazione dimusica elettronica.Poi è la vota delteatro conI Live You”, natodal bisogno «di raccontare il mondo moderno in continua evoluzione»,  ha dichiarato il giovane regista.

Non si vedranno spettatorisedutiimmobili al loro posto, perché la performancesollecita la partecipazione attiva di un pubblico, che ora agiterà delle bacchetteilluminate a led,ora giocherà con sfere colorate del diametro di due metri.Delle passate edizioni, infatti, circolano sul Web dei filmati di personeentusiaste di aver giocato un ruolo da  protagonista nello spettacolo.

Il corpo degli artisti sfrutta, come protesi,le proiezioni di luci,allo scopo di varcare i limiti della corporeità. Con sorprendenti effetti sensoriali per lo spettatore, che si trova a vivere un mix di emozioni, tra cinema, televisione e videoarte. Immerso in vorticose sinestesie, lo spettatore cercherà di cogliere l’interazione tra immagine e suonoe, collettivamente,potrà ammirare paesaggi onirici o visionari. Diventando esso stesso, all’occorrenza, capocomico o regista. Ecco dove risiede l’interattivit,forma alternativa di teatro 2.0, immersa in un palcoscenicomutimedialecon 14 schermi sottilissimi a led, 5 diversi proiettori, telecamere,ealtri strumenti musicali innovativi.E’ il cortocircuito tra più elementi elettronici diversi a creare l’insolito risultato. Purché, mette in guardia l’autore, «l’uso della tecnologia in ambito teatrale sia affiancato a un messaggio chiaro, universale, altrimenti non generaemozione».

Ma la vera novità consiste nella rivisitazione della tecnica del Video Mapping.Una volta diventata superficie da mappare, il corpo degli artistisi apre a innumerevoli soluzioni creative: un corpo che viene prosciugato da un altro con una cannucciavienevisualizzatoin platea, grazie a un gioco cromatico.A offrire i propri corpiai traccianti di lucie laser sonotre performer della compagnia teatrale “Coloro” che materializzano sulla scena, attraversodoti acrobatiche,danzeemusiche elettroniche del DjLucio Aquilina:fusione totale tra uomo, immaginee suono. Rigorosamente incompartecipazione con il pubblico.

Christian D’Acunti

media2000@tin.it

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