“L’intelligenza artificiale non è semplicemente l’ennesima innovazione tecnologica. È, a tutti gli effetti, la tecnologia più trasformativa su cui l’Italia – e l’Europa – stanno lavorando. Come ogni grande trasformazione, anche l’IA affonda le sue radici nel passato, ma ha il potenziale di ridefinire profondamente il nostro futuro, contribuendo alla costruzione di una società più prospera e sostenibile”. Con queste parole Melissa Ferretti Peretti (VP/Country Manager Google Italy) ha aperto il pomeriggio “Nuvole Terra e Mare. Come Google costruisce la sua infrastruttura globale”.
Il pubblico prima di accedere alla conferenza passa attraverso sale immersive per sperimentare la globalità della rete che permette di vivere l’esperienza digitale. C’è il mare che connette con i cavi sottomarini che attraversano il globo, il cloud un pò cielo infinito, ma definito nei confini italiani per la sicurezza. E la terra.
Ma infine il messaggio per tutti i presenti in conclusione è affidato a Diego Ciulli (Head of Government Affairs and Public Policy, Google Italy): “Il 99% della strada che i dati devono percorrere da un data center fino all’utente finale è stata costruita da Google”. E poi Ciulli tiene a condividere che Internet è un miracolo di collaborazione tecnologica globale che funziona.
Melissa Ferretti Peretti parla anche di constatazioni in quanto l’intelligenza artificiale è uno strumento per “affrontare alcune delle sfide sociali più complesse del nostro tempo”. La medicina, la ricerca scientifica, la sostenibilità ambientale trovano un alleato nell’IA che “può anche aiutarci a esprimere al massimo la nostra creatività – precisa la manager Google – trasformandola in un motore di produttività, innovazione e crescita economica: un elemento decisivo per il futuro del nostro Paese e dell’intera Europa”.
Impatto dell’intelligenza artificiale
Naturalmente, l’impatto dell’intelligenza artificiale non si limita alla ricerca scientifica come precisa Melissa Ferretti Peretti ricordando lo studio commissionato a Google che evidenzia il potenziale valore aggiunto dell’IA generativa per l’economia italiana: 150-170 miliardi di euro nel prossimo decennio. A livello europeo l’impatto è tra i 400 e i 500 miliardi di euro. Si tratta di cifre paragonabili a quelle generate da grandi piattaforme tecnologiche americane come Netflix o Amazon.
Conclusione
La manager tuttavia conclude ribadendo che tutto questo sviluppo sarebbe impossibile senza una solida infrastruttura digitale. “L’intelligenza artificiale non può esistere, e soprattutto non può funzionare, senza il supporto di sistemi di cloud computing e connettività avanzata – spiega -. Proprio l’infrastruttura digitale ha permesso, per esempio, l’elaborazione dei dati necessari per il funzionamento di AlphaFold: enormi capacità di calcolo distribuite tra data center, cavi sottomarini e server interconnessi a livello globale”.
Cloud come a qualcosa di immateriale
E poi precisa che “molti pensano al cloud come a qualcosa di immateriale, quasi etereo, sospeso nell’aria. In realtà, il cloud è qualcosa di estremamente fisico: è fatto di server, cavi in fibra ottica che attraversano oceani e continenti, enormi centri dati che processano e trasmettono informazioni. Potremmo immaginarlo come un cervello distribuito in tutto il mondo, collegato da una rete di “nervi digitali” – i cavi – che costituiscono vere e proprie autostrade dell’informazione. Basti pensare che circa il 99% del traffico dati mondiale viaggia proprio su questi cavi. Ecco perché è fondamentale comprendere che il cloud e le infrastrutture digitali non sono semplici strumenti tecnici, ma sono la condizione necessaria per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e, quindi, per il nostro futuro”.