Orgogliosa di aver partecipato all’evento organizzato al CNR in onore di Amedeo Cesta, grande amico esperto di AI, dirigente CNR e grande divulgatore. Tiziana Catarci (Direttrice ISTC-CNR, Prof. Department of Computer, Control and Management Engineering “Antonio Ruberti” – Sapienza Università di Roma e President SIpEIA -Italian Scientific Society for AI Ethics) è intervenuta per ricordare il percorso lavorativo di Amedeo Cesta – già vicepresidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale e dirigente di ricerca al CNR. Ha condiviso un ricordo personale e professionale.
Tiziana Catarci
“Insieme ad Amedeo Cesta presi parte a un comitato istituito nel 2020 con l’obiettivo di analizzare il rapporto tra etica e intelligenza artificiale – racconta -. La multidisciplinarietà ci ha sempre accomunato. Durante il periodo del Covid, un collega filosofo mi propose di entrare in un comitato dove con Amedeo abbiamo lavorato concretamente su un progetto che affrontava le implicazioni etiche dell’IA. Quel comitato ha prodotto risultati importanti. Oggi la SIpEIA (Italian Scientific Society for AI Ethics) è cresciuta e promuove una maggiore consapevolezza sull’intelligenza artificiale all’interno della cosiddetta società civile, cercando di superare sia la paura irrazionale sia l’eccessiva esaltazione di questa tecnologia”.
Catarci ha poi sottolineato la necessità di alfabetizzazione digitale, citando i dati dell’ultimo rapporto Euristat, secondo cui il 55% degli italiani non possiede nemmeno le competenze digitali di base. Un dato che emerge in vari contesti che preoccupa anche noi dell’Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila.
Pioniere e visionario
Amedeo Cesta ha avuto sempre una visione pionieristica. Già nel 2016, in un’intervista rilasciata a Media Duemila, affermava:
“Nel caso dell’Intelligenza Artificiale, l’innovazione non si può arrestare: lo insegna la storia dell’uomo. La velocità delle macchine e la mole di dati disponibili sul Web sono oggi i veri motori del cambiamento. Gli algoritmi esistono da tempo, ma l’attuale esplosione della conoscenza deriva proprio dalla combinazione di questi due fattori. Ci sono, però, delle criticità: una di queste è l’opacità del processo evolutivo, che può portare alla perdita di controllo. Quando l’evoluzione riguarda l’autonomia delle macchine, l’uomo inizia a temere. Pensiamo a un drone militare: se sfugge al controllo, le conseguenze possono essere gravi. La macchina potrebbe non riconoscere il cattivo’ perché la definizione stessa di cattivo è affidata ad algoritmi di apprendimento che non sanno spiegare le loro decisioni. Questo è un problema antico dell’IA, legato alla mancanza di trasparenza, che oggi si materializza in una sfida etica cruciale: comprendere chi prende le decisioni e quali sono le implicazioni delle scelte algoritmiche.”
Un grazie generale ad Amedeo Cesta per il suo lavoro, la capacità di aggregare menti e sostenere i giovani ricercatori è stato rivolto da tutti coloro che lo hanno ricordato quale mentore, superiore, professore.