Cosimo Accoto autore de “Il Pianeta Latente”, analista del presente e Research Affiliate al MIT di Boston, ma anche un amico per tutti i soci dell’Osservatorio TuttiMedia che quest’anno dedica a lui ed al suo libro il primo evento. Il luogo è la sede Upa di Milano, padron di casa Raffaele Pastore direttore Upa.

Il Pianeta è latente?

Cosimo Accoto apre il pomeriggio puntualizzando che il suo libro “Il Pianeta Latente” offre uno sguardo allargato sull’ IA. Afferma che il mondo dell’IA si divide tra opportunisti e pessimisti. E condivide la domanda: quale sarà il destino dell’umano di fronte alle sfide e alle provocazioni dell’intelligenza artificiale?

“La risposta nel libro non è nelle soluzioni tecniche – dice Accoto – ma nell’innovazione culturale capace di ridefinire il nostro futuro. L’intelligenza artificiale non è solo uno strumento, tecnologia o ingegneria con opportunità e rischi. Piuttosto l’intelligenza artificiale è unaplanetaria provocazione di senso.Interroga radicalmente l’umano sulle sue prerogative: il linguaggio, la visione, l’azione”.Parole su cui riflette Derrick de Kerckhove nell’articolo “E’ guerra fra mondo alfabetico (in caduta libera) e mondo digitale in ascesa”.

Il libro si divide in 3 capitoli: L’Ultima Parola – L’occhio assente – L’atto osceno. Accoto spiega il senso di questi tre titoli.

L’ultima Parola

Accoto spiega che i modelli linguistici sono calcolatrici delle parole, simulano le proprietà formali (non funzionali) della lingua. Infatti non hanno comprensione/relazione con il mondo, ogni tanto  arrivano allucinazioni. “Dopo aver inventato le calcolatrici dei numeri deterministiche abbiamo inventato la calcolatrice delle parole – spiega – . Ma chi ha il diritto di parlare la macchina o l’umano? chi è il responsabile di ciò che si scrive? Non capiamo più chi è l’autore di un’opera. Si apre una crisi epistemologica, come afferma Derrick de Kerckhove, a cui bisogna dare delle risposte”.

L’Occhio Assente

Il secondo capitolo riguarda il senso del guardare dentro il XXI secolo che produce immagini algoritmicamente che non hanno nessuna referenza con la realtà. “Si perde la referenza con il mondo, come è accaduto con il linguaggio – dice Accoto -. Oggi abbiamo fotografie riprodotte artificialmente che non hanno nessuna corrispondenza con l’originale. Prepariamoci perché l’IA inonderà il mondo e gli schermi di immagini create sinteticamente. Se fino ad oggi i nostri occhi sono stati in grado di distinguere il vero dal falso d’ora in poi non saranno più in grado di discernere il vero dal falso. Cambiano i regimi di verità  e falsità nel mondo”.

L’Atto Osceno

“Il gesto è il movimento fisico che faccio, l’atto è l’intenzione che c’è dietro a quel gesto. Le macchine compiranno atti che offenderanno il comune senso dell’umano – spiega l’autore de Il Pianeta Latente -“.  La conclusione è un invito: “Prepariamoci a gesti la cui intenzione non ci sarà immediatamente chiara e comprensibile. Le macchine stanno abbandonando automazione e vanno verso l’autonomia, quindi compiranno gesti di cui faremo fatica a capire immediatamente il senso”.

Il messaggio che Cosimo Accoto condivide è questo:

Se ai problemi tecnici risponderemo con l’ingegneria, alle provocazioni intellettuali occorre rispondere con la filosofia.

Non basteranno educazione digitale, guida etica, regolazione giuridica, direzione politica. Dovremo fare innovazione culturale.

Produrre, cioè, nuove idee e significatiper un mondo che si terremota e terraforma nuovamente …

 

 

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