Periodicamente, c’è qualcuno che ci ricorda che la Rete può rivelarsi una trappola per i minori: messa in guardia utile, soprattutto per i genitori, ma che non deve finire con il celare dietro la paura le opportunità che la Rete offre agli stessi minori.
L’ultimo grido d’allarme di avverte che, in Italia, un minore su tre fa nuove conoscenze online e accetta amicizie da estranei; uno su cinque incontra poi questi sconosciuti nel mondo reale; e quattro genitori su dieci non pongono limiti all’uso del Web da parte dei propri figli.
È quanto emerso in occasione del “safer internet day” – ne abbiamo già parlato in questa rubrica -, da uno studio presentato presso il Dipartimento della pubblica sicurezza, “Per un web sicuro”, promosso dal Movimento genitori (Moige) e dalla Polizia postale e delle comunicazioni.
I dati dell’indagine “la dieta mediatica dei nostri figli”, condotta dall’Università Lumsa, evidenziano come “non sempre l’uso di Internet da parte dei minori sia consapevole” –il che non ci stupisce-:
“Nove ragazzi su dieci navigano abitualmente più di tre ore al giorno. Tra loro più di un terzo ha una postazione per connettersi dalla propria stanza, quindi senza nessun controllo dei genitori”.
Anche le motivazioni che spingono i giovani a connettersi sono tutt’altro che didattiche –e pure questo non ci stupisce-: “Si connette per studiare solo un ragazzo su sette, a fronte del 25% che chatta, del 22% che scarica musica e del 18% che gioca”.
Quanto alle amicizie online, il 30% dei minori che navigano afferma di “intraprendere sempre o spesso nuove amicizie in Rete”.
“La tutela dei minori online è un atto di responsabilità collettiva che deve essere condivisa da genitori, istituzioni e operatori”, dice Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Moige. Mentre per il direttore delle specialità della Polizia di Stato, Roberto Sgalla “prevenzione e formazione sono gli strumenti più efficaci per far sì che i giovani imparino a navigare con prudenza su Internet”.

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È attualmente consigliere per la comunicazione dell’Istituto Affari Internazionali; collabora con vari media (periodici, quotidiani, radio, tv) e con l’Unione europea; gestisce il sito GpNewsUsa2016.eu; tiene corsi in Università e scuole di giornalismo. Inizia l’attività giornalistica a “La Provincia Pavese” nel 1972. Dal 1976 al ’79 è alla “Gazzetta del Popolo” di Torino, per la quale nel 1979 apre l’ufficio di corrispondenza a Bruxelles. Nel 1980 passa all’Ufficio dell’Ansa di Bruxelles di cui diventa responsabile nel 1984. Segue per dieci anni la Cee e la Nato. Nel 1989 è a Roma: caporedattore Esteri, caporedattore centrale Esteri, vide-direttore. Nel 1992 è tra i fondatori dello European Press Club, di cui è tuttora segretario generale. Nel 1999 va a guidare l’ufficio Ansa di Parigi e nel 2000 diviene responsabile dell’ufficio di Washington e del Nord America. Dal dicembre 2006 al giugno 2009 dirige l’Ansa. Dopo è successivamente direttore de l'AgenceEurope, di EurActiv.it e vice-direttore de La Presse.