di FORTUNATO PINTO –

Barack Obama, come si legge in rete e su carta, non ha vinto per i social media ma questa volta Twitter e Facebook, e ancora Pinterest, Instagram, YouTube, Tumblr e Reddit hanno avuto un ruolo fondamentale nelle campagne dei due candidati. Obama ha conquistato i suoi elettori con le question time su Reddit, la bacheca Pinterest della First Lady e i contenuti virali come la sedia vuota di Clint Eastwood o i cartelli a favore delle minoranze. Romney si è concentrato su Facebook e poco sulle altre piattaforme, probabilmente conscio che i suoi elettori fossero da qualche altra parte, anche se, come riportato da Giampiero Gramaglia qualche settimana fa, in percentuale i fan di Romney erano più attivi di quelli del presidente degli Usa.  Google+, invece, è stato il meno utilizzato. Nessuno dei due candidati si è impegnato nella diffusione delle notizie sul social di Big G ed entrambi alla fine delle elezioni non hanno ringraziato gli elettori su questa piattaforma.

Però, ci si chiede ancora che valore hanno avuto i social media in questo grande evento e i numeri parlano chiaro.  Nonostante tutto, la televisione è stato il media più utilizzato per seguire sia i dibatti che i risultati ma, rispetto al 2008, il 6 novembre oltre 4 milioni di americani hanno seguito le dirette online e ne hanno discusso con i propri follower e amici. Le testate giornalistiche come le reti televisive hanno trasmesso in live streaming le votazioni e contemporaneamente una marea di tweet e aggiornamenti di stato affollavano la rete. Tramite lo strumento Stories di Facebook è stato possibile seguire il numero di post in cui gli utenti dichiaravano di aver votato, circa dieci milioni, su Twitter ed Instagram l’hashtag #IVoted ha conquistato tutto il paese, al quale hanno partecipato anche i personaggi dello spettacolo più influenti, dalla cantante Beyoncé alla pluripremiata presentatrice Ellen DeGeneres.

I social media non hanno cambiato i risultati delle elezioni, ne tanto meno hanno influenzato l’immagine di uno o dell’altro candidato, con questi strumenti gli elettori sono riusciti, quest’anno ancor di più delle edizioni precedenti, ad esprimere le proprie idee e le proprie posizioni. Obama è stato citato nel 40% dei tweet inviati negli Stati Uniti, contro il 24% per il suo rivale repubblicano, tramite foto e video è stata resa pubblica la partecipazione dei cittadini alla loro vita politica, non solo numeri da ExitPoll ma vere e proprie prove di coinvolgimento politico. Coinvolgimento che la  rete trasforma e adatta ai suoi linguaggi, dagli animali fotografati con l’adesivo I Voted, alle innumerevoli copie della donna alle spalle di Obama che aveva attaccato ai capelli la bandiera statunitense, inviate con l’hashtag #HairFlag.

La foto (Four more years) pubblicata dallo staff del presidente al momento del risultato ha avuto successo, certo, ma perché in quel momento i cittadini americani, insieme al resto del mondo, erano collegati online in attesa del risultato e per esprimere la propria partecipazione al grande evento la condivisone di quella foto è valsa più di tutte le condivisioni degli articoli e delle riprese televisive prodotte.

Fortunato Pinto

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