Giovanna Maggioni, UPA, unica donna al tavolo degli Stati Generali dell’Editoria, apre il suo intervento invitando a considerare la pubblicità un investimento e non una torta ed è certa che la qualità può essere il fattore alla base di una nuova rinascita del mondo editoriale tradizionale che ha figure come il direttore responsabile a tutela dell’utente/lettore.
“Per la prima volta ad un tavolo in cui si discute di editoria viene chiamata la pubblicità – afferma – e per questo ringrazio il Sottosegretario Vito Crimi. – Invito tutti a considerare la pubblicità un investimento che a volte significa anche il 100% dei ricavi di un’azienda editoriale. Noi daremo il nostro supporto a tutti i tavoli che si creeranno in futuro.”
Anche se la stampa non recupera lettori può vincere sul fronte della qualità:
“Dal 2008 la stampa ha perso i 2/3 dei ricavi pubblicitari senza possibilità di recupero nel mondo digitale – dice Giovanna Maggioni – ma oggi i dati possono fare la differenza perché un’azienda può scegliere di investire seguendo gli interessi del consumatore e non solo per i numeri”.
La sfida del futuro probabilmente si gioca sul riutilizza delle caratteristiche che hanno visto l’editoria tradizionale prosperare e quindi sulla qualità e l’affidabilità ed anche sulla conoscenza degli utenti che le banche dati permettono.
Giovanna Maggioni cita l’esperienza UPA del Libro Bianco e in conclusione sottolinea che la reputazione, la correttezza e la trasparenza nel mondo dell’informazione sono essenziali per gli investitori pubblicitari e certamente fanno la differenza nella scelta di chi investe.
Blockchain può sicuramente aiutare la trasparenza ed Upa già lavora su questo punto con aziende ed editori.
