Questa settimana è Massimo Martellini, presidente Audimovie, a parlare di futuro e comunicazione.
Marianna Ghirlanda, presidente IAA Italy Chapter, ideatrice del progetto “Comunicazione e futuro: il valore di un common ground” ha spiegato nella sua intervista che si può leggere quiil perché di questo progetto dedicato al mondo della pubblicità. Protagonisti delle precedenti Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Auditel e Giovanna Maggioni, presidente Audioutdoor.
Presidente Martellini perché è importante l’industria dell’advertising?
“Il principio base della Comunicazione è far sapere all’altro cosa stiamo facendo e/o producendo. In un mondo di mercati allargati ogni prodotto va necessariamente comunicato. L’ ADVERTISING assolve a questo ruolo nelle forme più evolute. Creatività e pianificazione agiscono insieme per rendere noto al target di riferimento quello che il mercato innovatore sta presentando. Nascita, crescita e sviluppo di ogni prodotto non possono prescindere dall’advertising. Che, a sua volta, rappresenta ormai un’industria in costante evoluzione”.
Come mettere a fattor comune tutte le competenze degli attori che operano nell’industria dell’advertising?
“L’associazionismo penso possa rappresentare un modo nuovo per sviluppare la cooperazione. La conoscenza dei nuovi asset passa attraverso un confronto positivo che sviluppa una sana concorrenza. Questo meccanismo, così come nell’industria, obbliga le aziende del comparto a crescere per competere con le nuove realtà e le nuove frontiere”.
IA generativa cosa significa per il mondo che rappresenta?
“Questa è una domanda a cui stiamo cercando di dare una risposta. Ci appaiono pro e contro nella limitazione dell’apporto umano, e aspetti di contro molto interessanti nello sviluppo dei contenuti attraverso l’apporto dell’AI. Certamente la creatività rimarrà di competenza dell’uomo, ma gli aspetti distributivi e organizzativi vedranno una crescita fin ora impensabile. Altro discorso se l’AI in un processo di crescita non controllata arrivasse a sostituire il processo decisionale attuale. In questo caso si correrebbero dei rischi al momento non troppo chiari”.
Cooperare permette di crescere?
“Da sempre la cooperazione ha portato sviluppo”.
Come immagina il futuro dell’azienda (o del comparto) che rappresenta fra un biennio o al massimo un triennio?
“Immagino uno sviluppo delle politiche associative allargato a tutti i mezzi. Una Comunicazione globale in grado di arrivare a tutti gli interessati con forme diverse, ma coordinate. Una forma di condivisione dei principi della comunicazione con una differenziazione sempre più marcata nella ricerca dei modi per comunicare. In questo l’AI potrà fare la differenza”.
Perché non siamo più in grado di attrarre i giovani talenti?
“Non sono così d’accordo. Ci sono start up molto innovative che hanno solo bisogno di poter sviluppare le nuove idee. Serve piuttosto un contesto che sia in grado di accogliere le nuove realtà. Ce ne sono molte, ma fanno solo fatica a farsi conoscere. I nostri talenti potranno certamente riuscire a vincere questa sfida”.
Quali sono le sfide che abbiamo davanti?
“Certamente riuscire a coordinare gli interventi in un contesto caotico. Riuscire a valutare gli interventi e il raggiungimento degli obiettivi. Dare ordine al sistema per farlo crescere all’interno di binari di trasparenza e coesistenza dei vari operatori. Questa la sfida maggiore per una crescita regolata e con obiettivi chiari e condivisi”.