Cosa sarà di noi, in un mondo dove è stata detta l’ultima parola, l’occhio è assente e la macchina agisce al nostro posto? Questi i temi del libro “Il Pianeta Latente” di Cosimo Accoto che è stato protagonista del primo incontro 2025 dell’Osservatorio TuttiMedia che si è svolto in Upa a Milano. All’Atelier di intelligenza connettiva ha partecipato anche Maurizio Molinari, direttore della Rappresentanza del Parlamento Europeo a Milano.

Parole e IA

Maurizio Molinari ha condiviso con l’autore  che il  problema principale quando parliamo di IA è quello delle parole che sono strettamente connesse alle opere come i libri, appunto. Però con  l’IA  generativa la paternità del testo diventa un problema: “Il testo generato di chi è – dice – il concetto del diritto d’autore, del copyright vanno ripensati”.

Macchina umana?

Alla domanda che pone Accoto se la macchina è umana o no risponde che “se ci sono persone che  interagiscono con lei considerandola interlocutrice alla pari, allora significa che la considerano umana”.

App e disabilitÃ

Parla poi dell’immagine, altro tema del libro di Accoto che considera dal punto di vista di persona non vedente. “Questi sistemi stanno portando dei grossi cambiamenti, esistono  app per non vedenti che descrivono non soltanto una foto nel dettaglio, ma ponendogli delle domande propone delle risposte che diventano fondamentali per chi non vede – spiega”.

Regole e UE

Per quanto riguarda i regolamenti dell’UE precisa che l’unione europea ha normato per la prima volta i sistemi di IA proprio per tenere al centro dell’evoluzione la persona: “Mi rendo conto che la tecnologia non puoi rincorrerla con le leggi – afferma – ma l’UE sta cercando di inserire una dimensione etica dell’IA”.

 

 

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