Nel 2024, il mercato digitale italiano ha registrato una crescita del 3,7%, raggiungendo un valore complessivo di 81,6 miliardi di euro, superando di gran lunga l’incremento del PIL nazionale (+0,7%). A trainare questa crescita sono stati soprattutto i Servizi ICT (+7,4%), sostenuti dallo sviluppo dell’IA, della Cybersecurity e del Cloud Computing. Anche Software e Soluzioni ICT (+3,9%) e Contenuti e Pubblicità Digitali (+5,6%) hanno mostrato performance positive, mentre il mercato dei Dispositivi e Sistemi è tornato a crescere (+1,6%), insieme ai Servizi di Rete (+1,2%). Lo afferma il rapporto Anitec-Assinform “Digitale per crescere” 2025.

Valentino Valentini (viceministro delle imprese e del made in Italy) intervenuto all’incontro ha sottolineato come lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) sia strettamente legato alla disponibilità di potenza computazionale e all’accesso all’energia, con i data center che assumono un ruolo sempre più centrale anche nella produzione energetica. Per evitare di restare indietro rispetto ad altri Paesi, l’Italia deve adattarsi ai nuovi modelli tecnologici, – ha dichiarato – promuovendo un’IA accessibile anche alle piccole imprese. In questo contesto, l’adozione dell’IA può diventare un potente fattore di democratizzazione industriale. È fondamentale continuare a investire in infrastrutture, energia e nella cultura della sicurezza tecnologica – ha concluso -.

Secondo Massimo Dal Checco, Presidente di Anitec-Assinform, il settore ICT si conferma vitale per l’economia e l’occupazione del Paese. L’IA non è più un’innovazione lontana, ma una realtà concreta che sta trasformando profondamente il presente. Il decennio in corso si presenta favorevole per il comparto ICT, con una crescita prevista superiore al 3% anche per il 2025, sostenuta dagli investimenti legati al PNRR, alla Transizione 5.0 e agli incentivi fiscali.

Le tecnologie più dinamiche restano l’IA, il Cloud, i Big Data, l’IoT e la Sicurezza Informatica. Il comparto dei cosiddetti Digital Enabler e Transformer crescerà in media del 10,2% annuo fino al 2028, con segmenti trainanti rappresentati da Cloud, Cybersecurity e Big Data, mentre rallenta la Blockchain.

Il rapporto evidenzia anche lo stato dell’adozione dell’IA nella Pubblica Amministrazione (PA), la cui spesa è aumentata da 32,5 a 47,3 milioni di euro nel 2024, segnando un incremento del 45,5%. Tuttavia, il 75% di questi investimenti proviene dalla PA centrale, mentre quella locale fatica a tenere il passo a causa di carenze di risorse e competenze.

Dal Checco sottolinea la necessità di un nuovo approccio alla crescita, al lavoro e alla formazione, reso indispensabile dalla diffusione dell’IA. Occorre un’adozione rapida ma responsabile della tecnologia, supportata da politiche pubbliche e risorse adeguate. Le imprese devono investire nella formazione e nella sperimentazione sull’IA per colmare il divario tra le ambizioni nazionali e le risorse effettivamente disponibili.

L’IA rappresenta una sfida globale e multidimensionale, che coinvolge aspetti economici, politici e sociali. Per affrontarla, è essenziale costruire un clima di fiducia, promuovere la conoscenza e incentivare il coinvolgimento collettivo nell’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie.

Scheda dati digitale in Italia

Presentazione dati

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