Molti studi evidenziano come “l’uomo guadagni normalmente più della donna”. Infatti, il differenziale tra uomini e donne misurato nell’indagine ISTAT “La struttura delle retribuzioni in Italia” è pari al 15%; le lavoratrici dipendenti guadagnano 6.000 euro in meno rispetto ai lavoratori (33.807 euro contro 39.982). Se, invece, analizziamo le retribuzioni nel lavoro domestico, vediamo che le donne guadagnano mediamente oltre 400 euro in più, ovvero il 6,3% in più degli uomini.
Il lavoro domestico è, storicamente, un settore caratterizzato da una forte presenza femminile. Oltre a una prevalenza numerica, le donne svolgono mediamente lavori con maggiore responsabilità e più ore settimanali, il che porta a una retribuzione maggiore.
I dati INPS aggiornati al 2023 indicano che quasi l’89% dei lavoratori domestici in Italia è di genere femminile, con una retribuzione annua media di 7.265 euro. I 95.000 lavoratori domestici di genere maschile, invece, hanno una retribuzione media di 6.834 euro.
Lavoratori domestici, riepilogo genere e retribuzione media. 2023
Elaborazioni DOMINA e Fondazione Leone Moressa su dati INPS
Il lavoro domestico è composto da molti operatori con cittadinanza straniera. Quasi il 70% dei lavoratori domestici è di origine straniera, e in particolare sono le donne straniere a costituire la maggioranza (60%), mentre le donne italiane sono 236.000 (28%). Gli uomini rappresentano invece l’11,4% del totale, di cui 72.000 uomini stranieri (8,6%) e 23.000 uomini italiani (2,8%).
Retribuzione media annua lavoratori domesticiper genere e mansione. 2023
Lavoratori domestici | Distribuzione lavoratori stranieri | Retribuzione media annua | Diff. retribuzione donne vs uomini | |
Uomini Italiani | 23.421 | 2,8% | 6.300 € | -766 € |
Donne italiane | 236.268 | 28,3% | 5.535 € | |
Uomini stranieri | 71.985 | 8,6% | 7.007 € | 1.071 € |
Donne straniere | 502.200 | 60,2% | 8.078 € | |
833.874 | 100,0% |
Elaborazioni DOMINA e Fondazione Leone Moressa su dati INPS
È possibile, quindi, calcolare la retribuzione media annua per ciascun gruppo. L’importo pro capite più elevato spetta alle donne straniere (8.078 euro), evidentemente impiegate per più ore e in mansioni di livello superiore.
La retribuzione media più bassa è invece quella delle donne italiane (5.535 euro). I differenziali retributivi sono favorevoli alle donne nel caso dei lavoratori stranieri (le donne, in media, guadagnano oltre mille euro in più) e sfavorevoli per le lavoratrici italiane (in questo caso, le donne guadagnano 766 euro in meno).
Retribuzione media annua lavoratori domestici per genere e mansione. 2023
Donne | Uomini | Diff. retribuzione donne vs uomini | |
Colf | 6.335 € | 6.585 € | -250 € |
Badanti | 8.134 € | 7.321 € | +814 € |
Totale | 7.265 € | 6.834 € | +431 € |
Elaborazioni DOMINA e Fondazione Leone Moressa su dati INPS
Nel definire la retribuzione annua, sono fondamentali la mansione e l’orario di lavoro. Analizzando i dati della retribuzione per mansione, le “badanti” di genere femminile guadagnano 814 euro in più rispetto agli uomini. Mentre, se analizziamo le “colf”, la differenza è a sfavore della componente femminile (-250 euro). Evidentemente, le donne lavorano un numero maggiore di ore rispetto agli uomini o sono maggiormente collocate in livelli di contrattazione superiori.
Retribuzione media annua lavoratori domestici per genere e regione. 2023
Donne | Uomini | Diff. retribuzione donne vs uomini | Inc. uomini sul totale domestici | |
Piemonte | 7.560 € | 7.651 € | -91 € | 7,6% |
Valle d’Aosta | 7.638 € | 6.872 € | +766 € | 5,6% |
Liguria | 7.562 € | 7.537 € | +25 € | 10,5% |
Lombardia | 8.251 € | 6.976 € | +1.275 € | 13,1% |
Trentino Alto Adige | 8.050 € | 7.149 € | +901 € | 5,0% |
Veneto | 7.611 € | 6.849 € | +762 € | 7,7% |
Friuli Venezia Giulia | 7.873 € | 7.311 € | +562 € | 5,1% |
Emilia Romagna | 8.151 € | 6.573 € | +1.579 € | 7,6% |
Toscana | 7.612 € | 7.652 € | -39 € | 11,1% |
Umbria | 6.965 € | 6.993 € | -28 € | 8,2% |
Marche | 7.154 € | 7.087 € | +67 € | 7,4% |
Lazio | 7.175 € | 7.384 € | -209 € | 15,0% |
Abruzzo | 6.029 € | 6.011 € | +19 € | 6,8% |
Molise | 5.238 € | 5.325 € | -87 € | 6,2% |
Campania | 5.858 € | 5.842 € | +16 € | 17,2% |
Puglia | 5.776 € | 5.506 € | +270 € | 10,6% |
Basilicata | 5.536 € | 5.728 € | -193 € | 6,8% |
Calabria | 5.777 € | 5.624 € | +153 € | 16,1% |
Sicilia | 5.470 € | 6.421 € | -950 € | 22,9% |
Sardegna | 4.951 € | 5.089 € | -138 € | 9,2% |
Totale | 7.265 € | 6.834 € | +431 € | 11,4% |
Elaborazioni DOMINA e Fondazione Leone Moressa su dati INPS
Questo differenziale retributivo a favore delle lavoratrici domestiche si riscontra in quasi tutte le Regioni.
È estremamente elevata in Lombardia (+1.275 euro) e in Emilia Romagna (+1.579 euro), dove sono maggiormente diffuse le badanti con contratti che prevedono importi maggiori.
Si ridimensiona nelle regioni del Sud; in particolare, in Sicilia, gli uomini guadagnano 950 euro in più delle donne. In questa regione si registra la più elevata presenza di uomini: se a livello nazionale i lavoratori domestici “maschi” sono l’11% del totale, in Sicilia arrivano al 23%.
Ricordiamo che a livello legislativo la parità retributiva tra uomini e donne è sancita (stessa retribuzione per lo stesso lavoro), ma si innescano altri meccanismi che portano a differenze nei guadagni. Nel lavoro domestico, sono le ore lavorate, la mansione svolta e il livello di preparazione che, in questo caso, risultano favorevoli alle donne.
Commenta Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale DOMINA: “Nel lavoro domestico, le lavoratrici guadagnano di più degli uomini, evidentemente per il maggior numero di ore lavorate e le mansioni che svolgono. Ma non è solo per questo che il lavoro domestico retribuito ha da sempre contribuito all’emancipazione femminile. È soprattutto perché consente una maggiore conciliazione tra lavoro e famiglia. Infatti, grazie a questi operatori, le donne possono svolgere le loro attività professionali fuori casa, contribuendo così all’aumento dell’occupazione femminile e alla crescita economica”.