Open source e le frittate
Democrazia, trasparenza, libertà: buoni concetti, ma in una comunità complessa come quella nella quale viviamo ci vuole un po’ di saggezza, autodisciplina e controllo. Da bambini ogni regola è un muro che impedisce indipendenza e autonomia. Poi si impara come funziona la società, la normativa dei codici della famiglia, della strada, del lavoro e della vita, il rispetto delle vite di tutti. Chi non lo avesse ancora imparato, è bene che si affretti a farlo, se vuol essere un umano maturo. Non è maturo chi spadroneggia solo perché dispone di tanti soldi, di poteri militari o di fantasie inaffidabili. Poiché la fase infantile non è ancora del tutto superata per tanti adulti, e poiché i controlli latitano nelle famiglie e nelle istituzioni, il pericolo c’è. C’è che qualche cupola o setta o dittatura o xcrazia potrebbe esibirsi senza rispetto della società intera. C’è, è già in atto, come le mafie, i nuclei terroristici e i megalomani. Aggiungiamo le teste pazze in posizione apicale e le frittate metaforiche diventano più numerose e clamorose.
Oggi anche con pochi soldi le macchine tecnologiche mettono a disposizione di tutti, o quasi, strumenti di conoscenza e operatività molto larghi. Ci sono tutorial per costruire non solo giocattoli ma anche bombe, veleni, mutazioni genetiche. Gli espedienti per le truffe, il furto, l’evasione fiscale sono su internet. La rete e i software di intelligenza artificiale, di robotica e di genetica eludono i confini e le leggi scritte. Figuriamoci quelle non ancora scritte perché sono in ritardo sul progresso tecnologico …
Inquinamento, cambiamenti climatici, soperchierie e governi dispotici: non è che si vedono all’orizzonte, ci sono già. Con open source diffuse e social media senza morale saranno più frequenti le suggestioni con i motori di intelligenza artificiale che distribuiranno ricette di bontà o di tossine. Non possiamo permetterci di lasciare incustoditi, o in mani inaffidabili, ordigni letali, comportamenti robotici senza controllo o decisioni incoscienti.
Paolo Lutteri
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Paolo Lutteri
Paolo Lutteri, di Milano, si occupa di comunicazione e marketing dal 1976. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Milano e Diplomato all’Istituto Universitario di Lingue di Pechino. Giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti e all’Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Ha lavorato con il quotidiano Il Giorno, con le società Spe, Sport Comunicazione e Alfa Romeo; con il Gruppo Rai dal 1989 si è occupato di marketing, sport, nuovi media e relazioni internazionali. Ha tenuto corsi presso le Università degli Studi di Milano e Bicocca, le Università di Roma Sapienza e Tor Vergata. Attualmente studia e scrive articoli sull’innovazione culturale e tecnologica, fa parte del Comitato di Direzione della rivista Media Duemila, è socio onorario dell’Osservatorio TuttiMedia, membro d’onore dell’EGTA-Associazione Europea Concessionarie tv e radio, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Eurovisioni, socio e direttore del Centro Documentazione e Formazione della Fondazione Salvetti. e-mail: paolo.lutteri@libero.it