agenda digitale1Avrebbero dovuto essere i politici ad illustrare le proposte per digitalizzare il nostro Paese, invece le idee migliori sono state presentate dal presidente della Cassa Depositi e Prestiti. C’è stato un capovolgimento dell’obbiettivo della giornata di studi “Le politiche per l’Italia digitale” che si è svolta venerdì scorso nella sala delle Colonne presso la Camera dei Deputati.
Franco Bassanini ha elencato sei modi per accelerare la digitalizzazione.
Credito d’imposta.
“Penso che il governo possa mettere sul tavolo un credito d’imposta del 50-60% su una parte dei miliardi che un’azienda intende investire per le infrastrutture digitali”.
Garanzia statale sugli investimenti.
“Occorre prevedere una garanzia pubblica dello Stato o della Cassa Depositi e Prestiti sui project bond emessi dalle società di telecomunicazioni per finanziare i progetti”.
Fondi europei.
“Usufruire del fondo europeo delle politiche per la coesione perché sono risorse destinate unicamente agli investimenti infrastrutturali e tra questi rientrano quelli delle telecomunicazioni. E sono finanziamenti a fondo perduto”.
E-commerce
“Sviluppare fortemente l’e-commerce per incentivare gli utenti ad utilizzare maggiormente la Rete”.
Città digitali.
“Un esempio è Bologna, che ha iniziato i lavori per dare alla città infrastrutture digitali di ultima generazione”.
Liberalizzare la Rete.
“Scorporare la Rete per liberalizzarla, così come è avvenuto nel mercato del gas e dell’elettricità. Anche questo serve per velocizzare la digitalizzazione dell’Italia”.
Tutte queste “politiche” si basano sul seguente assunto che è stato ripetuto più volte da Bassanini: “Senza le infrastrutture digitali non si potrà mai mettere in atto l’agenda digitale” e, per esempio, avviare la rivoluzione dell’insegnamento perché siamo al penultimo posto in Europa per la velocità di connessione delle scuole. Oppure se non si crea il prima possibile l’anagrafe digitale si verificheranno sempre casi in cui lo Stato paga le pensioni ai defunti e i soldi vengono percepiti illecitamente dai parenti.

Luigi Garofalo
media2000@tin.it

Video-interviste a Stefano Rodotà, Antonio Palmieri e Michele Mezza.

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Luigi Garofalo
Giornalista di 31 anni. Dal 2011 al 2013 è stato cronista e conduttore del telegiornale per l'emittente locale di Roma "T9 Tv". Con Giampiero Gramaglia ha pubblicato il libro: "Complici. La relazione pericolosa tra l'Italia e il regime di Gheddafi" (Editori Riuniti, marzo 2011). Ha conseguito, con il massimo dei voti, la laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" con la tesi dal titolo: "Il giornalista multimediale e multipiattaforma".