Virtuale? Niente di più Reale. La Realtà Aumentata è la sovrapposizione di livelli informativi ad un flusso video che riprende la realtà di tutti i giorni. Gli elementi che “aumentano” la realtà possono essere visualizzati attraverso un device mobile o con l’uso di un pc dotato di webcam. Il sovrapporsi di elementi reali e virtuali crea una “Mixed Reality”. La definizione è presa da Wikipedia, perché il termine ancora non compare su alcun dizionario della lingua italiana. Difficile quindi stabilirne il concetto. Per farlo, forse, si deve andare oltre all’annosa scissione tra atomi e bit. Il mondo reale sarà realtà virtuale e la realtà virtuale sarà ciò che percepiremo come realtà reale. In pratica? Immaginiamo… Eccoci a Roma per la prima volta. All’uscita di Termini ci si presenta una città mai vista. Ristoranti, alberghi, strade, musei, informazioni turistiche. Non conosciamo nulla. Ed ecco il nostro Iphone, dotato di Gps, di una webcam, di connessione wireless a banda larga, di collegamento Internet, e ovviamente di un browser per l’Augmented Reality, apre strade e porte sconosciute. Le immagini di ciò che cerchiamo si sovrappongono a ciò che vediamo. Con i nostri occhi? Assolutamente no! Con la telecamera del dispositivo in grado di mostrarci in tempo reale il contesto in cui ci troviamo. Percorriamo via di San Vincenzo, Iphone alla mano: ecco Fontana di Trevi uscire dal nostro “telefonino intelligente”, ecco la Benetton che vi si trova di fronte, ecco la biografia di Pietro Bracci e il link che ci riporta al monumento di Papa Benedetto XIV in San Pietro. È lì, nitido, in 3D, davanti ai nostri occhi, senza aver preso nemmeno un autobus. Il tutto condito da cenni storici e informazioni, magari su dove consumare il nostro primo pranzo tipico nella Capitale. Perché non lasciare un post sul luogo con un commento su quei favolosi saltimbocca alla romana? E scrivendo “sul luogo” intendo “sul luogo”. Perché, al posto della tradizionale monetina lanciata di spalle alla statua del Nettuno, non taggare direttamente il proprio nome sul monumento? Nessuno scempio… è realtà virtuale! E se oltre all’Iphone fossimo provvisti anche di display indossabili? Al Colosseo potremmo assistere ad una battaglia tra gladiatori e leoni… perché non acquistarne uno per ricordo? Il piccolo ci potrà giocare in giardino! E quella scena epica come starebbe sul muro di casa? Non in cornice, bensì, su uno schermo: ovviamente 3D, ovviamente ad alta risoluzione, una finestra sul mondo. Ora immaginiamo che… invece di immaginare, fosse bastato un click per vedere con i propri occhi ciò che nella pratica è la “Realtà Aumentata”. Sarebbe stato di certo più semplice, più d’impatto, più immediato, più concreto. Forse ologrammi e oggetti virtuali prenderanno il posto proprio di quei vuoti percettivi che ora è l’immaginazione a riempire. Ciò che è, è perché è connesso. Il binomio reale – virtuale sarà inscindibile. Nessun aut-aut separerà i due mondi, perché da uno si accederà all’altro e viceversa. Le implicazioni saranno notevoli e, probabilmente, al “digital divide” si sommerà una sorta di “reality divide”. Forse realtà non farà più rima con verità o, più semplicemente, cambiando i modi e i luoghi del reale, a cambiare sarà il pensiero stesso. Del resto gli effetti sulla realtà, su ogni realtà, non tarderanno ad arrivare: da quella mediale a quella politica, dai videogiochi all’economia, dalle telecomunicazioni alla privacy, dall’istruzione all’arte, sono tanti gli ambiti in cui, già nel prossimo futuro, si potrà applicare questa nuova tecnologia. La Realtà Aumentata aprirà un varco verso un mondo che diverrà reale nel momento stesso in cui si passerà la soglia (a meno che non si decida di farla oltrepassare al proprio avatar!).

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di Elena Tioli

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