Franco Chiarenza, Sfogliando il giornale. Lettura di un quotidiano inesistente,2024, La Lepre Edizioni, 18 euro
Per apprezzare di nuovo la lettura del giornale bisogna essere in un mondo alternativo a quello di oggi? È l’idea di Franco Chiarenza, ex dirigente Rai e docente di Storia della comunicazione alle università La Sapienza e Luiss di Roma. Chiarenza ha scritto un libro che è insieme un testo di storia del giornalismo e una sfida agli intellettuali, “Sfogliare il giornale: lettura di un quotidiano inesistente”.
In primis un meta-giornale, dato che il testo è un discorso sulgiornale, ma anche sul leggereil giornale, tutto ciò mentre si leggonole finte notizie di un finto giornale. Ma anche un libro surreale, nel senso che il protagonista è un professore immaginario (alter ego di Chiarenza stesso) che sfoglia un giornale inesistente seguendo un ordine sparso. In questo giornale immaginario infatti le notizie non hanno ordine cronologico, ma seguono la giornata e il suo svolgersi.
Così l’irrompere nello studio della nipote che propone per pranzo degli spaghetti al “nero” di seppia diventa l’occasione per fare il punto sul fascismo e l’antifascismo nell’Italia di Lampedusa e Giorgia Meloni. E invece un amico barnabita che passa per un tè apre le porte a un ragionamento su papa Francesco e il ruolo della religione, che Chiarenza conosce bene perché “il giornalista è un po’ come un sacerdote”, ci vuole religione e vocazione nel mestiere. Il testo non si sottrae però all’attualità, visto che si è sempre giornalisti, e le posizioni sul conflitto in Palestina potrebbero stupire molti, vista l’attuale linea Rai.
Perché questo è un mestiere che cambia, non sempre progredendo, e il libro è anche l’occasione per parlare dei colleghi: quelli attuali, futuri e passati, gli allievi delle Scuole di formazione e le loro ossessioni. La notizia prima di tutti, l’Intelligenza artificiale e l’onnipresenza dei telefoni cellulari. Tutto raccontato con una certa amarezza per un passato migliore, irripetibile e unico.
E forse è questa la suggestione di Chiarenza: soltanto in un mondo irreale è possibile quella civiltà rappresentata dal giornale. Perché sfogliare il giornale non è un gesto soltanto utilitaristico, finalizzato al recupero di notizie, è una madeleineproustiana. In quel gesto c’è l’uomo illuminista che con la ragione vince le credenze e aiuta l’umanità a migliorarsi, c’è la libertà di espressione che sovrasta la voce di pochi grandi. Ecco, forse Chiarenza vuole dirci che quel mondo sta finendo, se non è già finito. Prefazione di Mario Morcellini.