Guido Scorza (Componente Garante Privacy) ha organizzato il secondo appuntamento su “State Of Privacy” a Roma presso il Museo Etrusco di Valle Giulia, l’anno scorso eravamo a Napoli a Pietrarsa, l’anno prossimo l’appuntamento è a Firenze.
Il modello è riunire esperti in tavoli tematici, per me quello dei media coordinato da Ruben Razzante (Università Cattolica di Milano) composto da: Gina Nieri (CDA Mediaset) – Marco Magheri (Segretario Generale ) – Roberto Natale (RAI) – Lino Morgante (FIEG) – Carlo Mandelli (Mondadori) – Luigi Contu (Ansa) – Gabriele Scafati (Sky) – Vincenzo Morgante (TV2000) Franco Siddi (Confindustria Radio Tv) – Mattina Tarelli (Google) – Rosy Russo (Parole O_Stili) – Angelo Baguini (ODG) Maria Pia Rossignaud (TuttiMedia Media Duemila) per poi pubblicare il documento sul sito dedicato. Quello del 2022 si può leggere qui.
Per Guido Scorza che nella recente intervista a Media Duemila parla di privacy e copyright quali amici e nemici è determinante “tenere insieme interessi e diritti che sembrano contrapposti ma che non lo sono”. Collega il diritto al progresso e il diritto alla privacy e precisa: “Gli algoritmi sono golosi di dati, le persone non sono gelose dei loro dati, ma dovrebbero esserlo. Dobbiamo trovare un punto di incontro ecco perché con l’appuntamento State of Privacy riunisco i rappresentanti di categorie diverse intorno a tavoli tematici e pongo loro domande differenti al fine di raccogliere elementi che ogni anno servono a tracciare un ideale road map utile per l’anno dopo. Il 2024 presto inizierà e bisogna essere pronti sulle priorità da scegliere per governare, nella maniera più efficace possibile, il diritto alla privacy in Italia e nel resto d’Europa”.
Il mio apporto al tavolo è stato in linea con il pensiero di Guido Scorza perché sono arrivata alla conclusione che privacy e copyright sono attualmente il punto di congiunzione su cui riflettere, rispetto all’innovazione determinata dall’Intelligenza Artificiale Generativa e le ricadute sul sistema economico dei media.
Il concetto di Input e Output è determinante per il futuro perché la macchina ha bisogno dell’uomo perché apprende attraverso il linguaggio, mastica testi (input) e rilascia nuovi testi (output). Se è vero che senza i tanti testi e video prodotti fino ad ora dall’uomo, nulla avrebbe la macchina da imparare, dall’altro la capacità dell’uomo di fare domande alle Intelligenze Artificiali Generative permette risposte più consone alla richieste.
Ecco che le peculiari competenze dell’uomo del terzo millennio sono priorità in questa fase della storia. Nell’era del prompt, il nostro futuro necessita di equilibrio fra educazione al mezzo, trasparenza dell’algoritmo e diritti delle persone (privacy e copyright). McLuhan già nel secolo scorso proponeva la visione sull’essere umano del XXI secolo: “Un uomo che nudo corre in strada urlando: ho tutte le risposte, chi sa fare le domande?”. L’abilità nel porre la domanda è priorità ma ad essa sono collegati anche altri diritti. Faccio un esempio pratico sul giornalismo che è il mio lavoro: se un giornalista esperto e formato, riesce a costruire un prompt che permette di accedere a informazioni mediamente più corrette, potrebbe volere il copyright sulla sua query e potrebbe non voler far sapere la sua identità.
Per passare dalla ricerca delle informazioni corrette, alla formazione della corretta ricerca abbiamo bisogno di nuovi modelli educativi per acquisire le capacità utili a districarsi in un mondo sommerso di informazioni che possono fuorviare, ed anche un universo di media con giornalisti che abbiamo nuove competenze.