Non è stata proprio la montagna che ha partorito il topolino, sarebbe riduttivo affermarlo. Ma certo la lunga telefonata tra i presidenti Usa Donald Trump e russo Vladimir Putin, martedì, ha sortito “risultati molto limitati”, per dirla con il titolo di Le Monde. Una tregua solo parziale di un mese, ma almeno immediata: stop agli attacchi sulle infrastrutture energetiche e industriali ucraine. Il che non ha evitato che le sirene d’allarme suonassero su Kiev poche ore dopo.
C’è un accordo di massima sulla necessità di un cessate-il-fuoco complessivo e d’una pace duratura, ma ci vorranno ancora negoziati, a partire da quelli nei prossimi giorni tra Usa e Ucraina, di nuovo in Arabia saudita; e certamente altri contatti tra Trump e Putin. Caricata di molte attese, la chiamata fra i leader Usa e russo non segna la fine della guerra, ma è un passo verso la fine di un conflitto che dura da oltre tre anni, dall’invasione russa lanciata il 24 febbraio 2022, e che ha provocato centinaia di migliaia di perdite in entrambi i campi.
La pace in Ucraina avanza un po’, nel giorno in cui torna a esplodere la guerra in Medio Oriente, con violentissimi attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza la notte tra lunedì e martedì e poi ancora: sono già oltre 500 le vittime palestinesi, nella stragrande maggioranza civili, donne e bambini. Trump e Putin hanno pure parlato “a lungo” del Medio Oriente: una regione “dove avviare una cooperazione per prevenire futuri conflitti”.
Bisognerà coinvolgere gli attori locali. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu considera la fine della tregua e la ripresa delle ostilità strumenti per ricompattare la propria maggioranza e garantire la propria sopravvivenza politica. E Trump gli dà corda.
L’Europa è la grande esclusa: sia dal tavolo ucraino, cui nessuno la invita; che dallo scenario israelo – palestinese, dove non ha ruolo. I leader dei 27 cercano di darsi una posizione e una strategia, o almeno una tattica, al Vertice europeo del 20 e 21 a Bruxelles: il piano ‘ReArm Europe’, molto controverso, è solo uno dei temi in discussione. Per l’Unione, la sfida è uscire dall’ombra di Trump e di Putin.