Le Postille di Paolo Lutteri –29 maggio 2025
L’informazione dovrebbe basarsi sul rispetto della realtà. Ma i commenti ai fatti sono sempre soggettivi e tendenziosi. Ogni autore ha i propri riferimenti culturali: perciò dipinge quadri, scenari, evidenzia o no certi particolari, cerca cause o conseguenze probabili. E’ un processo creativo che si ingarbuglia se il racconto non ha basi veritiere. Dalle fake news nascono fiction, fantasie, propaganda trasparente o occulta a favore di qualcosa o qualcuno.
Nel campo della giustizia, come nei casi di cronaca nera e di governo della magistratura, succede che la verità sia interpretabile funzionalmente. Le sentenze di un tribunale rappresentano una verità processuale, non necessariamente corrispondente alla realtà. Il giudizio è ribaltabile, perfino da una nuova leadership politica, come nel caso degli assalitori del Campidoglio a Washington nel gennaio 2021.
Le controversie tra potere e platea pubblica sono aggrovigliate. Le considerazioni dell’opinione pubblica, sia pur affidate all’enfasi dei media, esprimono giudizi appoggiandosi a criteri diversi. C’è larga indignazione dei bombardamenti in corso sui civili, massacri ingiusti e ingiustificati, ma stentatamente ci saranno processi e condanne formalizzate, anche se rimarrà nella storia la vergogna per chi ne è stato responsabile.
Oggettivamente sembrano errori di civiltà dei quali, oggi come ieri, certi prepotenti non si pentono affatto. Anzi, se ne vantano. E per quiete diplomatica qualcuno vorrebbe dimenticarsene. Latita il rispetto per la verità, oltre a quello dei diritti umani.
Errori giudiziari ce ne sono molti, non è questione di buona o mala fede, spesso è solo per incompetenza e incapacità. Non ci sono dubbi sull’istituzione della magistratura, ma su qualche magistrato, su qualche ‘professionista’ prezzolato, su qualche capo di stato arrogante, sì.
I magistrati corrotti e i politici bugiardi non sono una novità. Del resto i 314 parlamentari che hanno avallato che una certa Karima fosse nipote di Mubarak fanno parte della storia ingloriosa dei pinocchi nel nostro Paese. Spero di non dover vedere ancora troppe verità truccate.
Paolo Lutteri